Impara a conoscere le funzioni aziendali e aumenta le possibilità di trovare sbocchi interessanti per la tua carriera futura!

Spesso, infatti, nella ricerca del lavoro ci si focalizza soprattutto sul settore professionale senza tenere conto che all’interno delle aziende esistono varie aree funzionali in cui possiamo individuare la professione che ci interessa. Un programmatore, ad esempio, non deve necessariamente cercare lavoro solo nelle società di softwarehouse in quanto molte aziende al loro interno hanno una funzione  I.T.; d’altra parte, il laureato in comunicazione non ha come unico sbocco gli uffici stampa o le agenzie di relazioni pubbliche in quanto le aziende si avvalgono spesso di un ufficio comunicazione interno.

Una funzione aziendale (o area funzionale) è un insieme di attività svolte all’interno dell’azienda, raggruppate in base al criterio dell’omogeneità delle competenze necessarie per svolgerle.

 

Funzioni Aziendali
Le funzioni aziendali variano in base alla natura stessa dell'azienda e al suo campo di attività. In generale, si possono distinguere alcune aree classiche:

L’area Ricerca e Sviluppo è preposta allo studio, formulazione, innovazione continua di prodotti e processi aziendali. Si occupa di ricerche sui materiali, di invenzione di nuovi prodotti e tecnologie, e di progettazione e sviluppo di nuovi macchinari e processi di produzione, di analisi di nuove applicazioni e miglioramento di prodotti già esistenti.
I ruoli classici della Ricerca & Sviluppo sono il ricercatore e il tecnologo. Si tratta di titoli intercambiabili, ma spesso il tecnologo studia gli aspetti di ricerca applicata e di industrializzazione, mentre il ricercatore si dedica alla ricerca di base.
Per lavorare in quest’area aziendale occorre un percorso di studi tecnici.

 

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012

La Produzione governa i processi di trasformazione delle materie prime, o dei semilavorati, nel prodotto finito: è una grande palestra manageriale, poiché implica una gestione costante e a tratti affannosa di una grande quantità di risorse umane, tecnologiche e finanziarie. All’interno della produzione oggi è sempre più importante la funzione che assicura la compatibilità delle attività produttive con l’ambiente e con la sicurezza sul lavoro. I ruoli classici sono il caporeparto, o responsabile di linea di produzione; importanti sono anche i servizi tecnici, o engineering, che assicurano le innovazioni tecniche, l’efficienza degli impianti e la manutenzione necessari nello stabilimento.
Un’altra funzione molto importante è quella della Qualità che, nata all’interno della produzione, oggi ha acquisito una specifica dignità e autonomia. Negli anni ha ampliato la sua area di competenza, passando dalla qualità dei prodotti a quella dei processi produttivi e poi a quella di tutti i processi aziendali, all’insegna della “Qualità Totale”. I ruoli tipici sono quelli dell’analista di laboratorio e dell’ispettore qualità.

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012

La Logistica e Acquisti cura l’acquisto dei materiali, la loro gestione nei magazzini, la programmazione della produzione in stabilimento, e la distribuzione dei prodotti; anche questa funzione è molto cresciuta di importanza negli ultimi anni. Ciò da un lato per l’esigenza di ridurre gli enormi oneri finanziari legati alle scorte di materie prime e prodotti finiti e, dall’altro in quanto funzione di integrazione tra la produzione e le vendite, indispensabile per essere più tempestivi nella consegna e più affidabili nella gestione degli ordini. È una funzione cardine per cercare di orientare al mercato tutta l’azienda e non solo le funzioni commerciali. Richiede un know-how di tipo organizzativo, legato anche ad aspetti informatici e tecnologici. 
I ruoli tipici sono quelli del buyer, o compratore, che cura l’acquisto di materie prime, semilavorati etc., selezionando i fornitori e negoziando le condizioni. Altri ruoli sono la programmazione della produzione, che gestisce gli stock e alimenta le fabbriche, e la distribuzione fisica, che cura i flussi dei prodotti dal produttore ai clienti: in queste aree l’informatica distribuita consente grandi innovazioni, necessarie per l’elevata incidenza che i costi logistici di stoccaggio e trasporto hanno per le aziende.

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012

Il Marketing è la funzione incaricata di trovare il modo di soddisfare i bisogni dei consumatori, guadagnandoci sopra: deve curare lo studio ed il lancio di nuovi prodotti, il costante aggiornamento dei contenuti e dell’immagine di quelli esistenti, il loro posizionamento, la comunicazione pubblicitaria, la definizione dei prezzi ottimali di vendita, le iniziative promozionali, formati e confezioni, modalità distributive, etc. In certe aziende si distingue tra: Marketing Strategico, che cura l’evoluzione dei mercati e dei modelli di consumo, valuta i cicli di vita dei prodotti e le esigenze di innovazione, studia la concorrenza e la clientela, e Marketing Operativo, che sviluppa le azioni di supporto alle vendite: campagne promozionali e pubblicitarie, merchandising, politiche di incentivazione, operazioni sui punti vendita.
La figura tipica del Marketing è il Product manager, che è la “balia” del prodotto e deve garantire, interagendo con tutte le altre funzioni, che esso cresca e si affermi secondo le sue massime potenzialità. Un’altra figura importante è quella di Addetto al trade marketing, che studia e organizza tutte le azioni commerciali rivolte alla clientela. Nel marketing operano anche gli addetti alle ricerche di mercato e gli specialisti di pianificazione delle campagne pubblicitarie.

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012

La funzione Vendite è forse la più importante per la maggior parte delle aziende. La concentrazione della distribuzione commerciale ha cambiato il volto del cliente: non più il piccolo negozio all’angolo, ma il responsabile acquisti della catena di supermercati. Mentre i laureati fino a poco fa erano presenti nella funzione vendite solo in caso di prodotti sofisticati (alta tecnologia o prodotti finanziari, ad esempio), oggi sono molto diffusi anche nel largo consumo, dove si è affermata la figura del key account. È sempre più raro, ad esempio, che si possa fare una carriera nel marketing senza avere fatto una solida esperienza anche nelle vendite. 
La figura tipica delle Vendite è quella del tecnico vendite o venditore: colui che promuove e vende i prodotti aziendali rilevando informazioni sulle esigenze e i bisogni dei clienti. Il gestore clienti, invece, si occupa di sviluppare specifici piani per i clienti, nel quadro delle strategie commerciali dell’azienda. Infine, il sale manager si occupa di elaborare il piano annuale delle vendite, analizza le tendenze di mercato e valuta proposte e prodotti dei competitor contribuendo all’elaborazione del piano marketing e alla definizione delle politiche commerciali dell’azienda.

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012

 

L’area Amministrazione e finanza cura la redazione dei bilanci civilistici e fiscali, la contabilità generale e le attività di budgeting e controllo di gestione, oggi sempre più importanti e metodologicamente raffinate, che richiedono studi e verifiche sull’andamento aziendale, sui rapporti costi/ricavi a livello analitico e sui livelli di scostamento dai piani di gestione. Il settore fiscale, negli anni, è diventato sempre più critico e complesso. Altro settore molto importante è quello della Revisione Interna, cioè delle attività di auditing, controllo e consulenza ai propri uffici amministrativi rispetto alla correttezza formale e sostanziale delle operazioni amministrative e gestionali. Nel tempo, questo settore si è espanso da un controllo più formale ed amministrativo ad uno più “gestionale” ed organizzativo, che entra nel merito dei sistemi aziendali per verificare non solo la correttezza delle procedure ma anche la loro efficacia. L’area della gestione finanziaria comprende le attività di Tesoreria, cioè di reperimento ed impiego dei fondi necessari alle attività correnti a breve termine, e la Pianificazione Finanziaria che riguarda lo studio delle strutture finanziarie ottimali per la società, e l’impostazione di tutte le azioni di medio e lungo periodo necessarie per la loro realizzazione. 
Anche l’area legale-finanziaria è in espansione, in particolare per il ramo legato all’internazionalizzazione dei mercati e quindi alla conoscenza di tutte le norme e regole da seguire per gestire gli aspetti societari e finanziari nelle piazze estere. L’area legale in senso stretto, pur presente in ogni azienda, è di solito molto ristretta perché si usa spesso affidarsi prevalentemente a studi esterni, e lo stesso vale per l’area assicurativa, gestita in “partnership” con broker specializzati.
Alcune delle principali figure professionali che lavorano nell’area Amministrazione e finanza sono: l’addetto alla contabilità (figura indispensabile in ogni impresa sia di grandi sia di piccole dimensioni) che si occupa di seguire, dal punto di vista documentale, la registrazione di ogni movimento contabile; il risk manager che effettua con continuità l’analisi dei rischi al fine di ottimizzare il rapporto tra i costi di copertura dei rischi e i benefici sulle attività aziendali; il responsabile del bilancio, che predispone il documento ufficiale sull’andamento economico dell’azienda; il controller o responsabile del controllo di gestione che opera essenzialmente nei processi di contabilità analitica.

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012

La funzione Gestione del personale è una delle più cresciute negli ultimi vent’anni, e in cui si sono sviluppate diverse nuove professionalità, in linea con la scoperta che il “capitale umano” delle aziende è altrettanto importante delle tecnologie e dei capitali posseduti. La gestione del personale contempla due campi d’azione: le Relazioni Industriali e la gestione delle Risorse Umane. Le Relazioni Industriali, per le quali è pressoché indispensabile una laurea di taglio giuridico/economico, si occupano della contrattazione collettiva, del contenzioso sul lavoro, delle procedure e delle norme di sicurezza e disciplinari, dei rapporti con gli enti pubblici e le associazioni imprenditoriali, del calcolo del costo del lavoro e degli aspetti amministrativi e previdenziali dei rapporti di lavoro. Le Risorse Umane curano invece la selezione e la formazione professionale di neodiplomati, neolaureati ed esperti, i piani di carriera, le analisi organizzative su ruoli e funzioni, i sistemi di valutazione della prestazione e del potenziale dei dipendenti, i sistemi di motivazione e retribuzione. Per queste attività può essere richiesta anche una laurea di tipo umanistico (meglio se con competenze di tipo psico-sociologico), purché integrata da una buona cultura economica e/o un master di specializzazione.
Le figure classiche sono: l’esperto in gestione delle risorse umane, l’esperto in selezione e valutazione del personale, l’esperto di analisi/valutazione del lavoro e sviluppo professionale, il tecnico dell’amministrazione del personale, l’esperto in formazione, l’esperto in relazioni industriali, il consulente del lavoro.

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012

Negli ultimi anni, l’area dei Sistemi informativi (o “Information Technology”, come oggi si chiama) è stata oggetto di profonde rivoluzioni in quasi tutte le aziende. Si è assistito ad un diffuso “outsorcing” delle attività: le aziende hanno ceduto a società esterne la gestione di buona parte dei propri sistemi, e spesso anche buona parte del personale. Quindi, oggi, la maggioranza delle opportunità di assunzione in quest’area è nelle società di consulenza o softwarehouse e non nelle aziende in cui i sistemi vanno implementati: tuttavia le aziende continuano anch’esse ad assumere, sia pure con parsimonia, non volendo lasciare totalmente a terzi la gestione di un’area così importante. In questa area possono essere incluse anche tutte le posizioni del mondo web (ad es. webmaster), nonché quelle legate alle nuove tecnologie di trasmissione. 
All’interno dei Sistemi Informativi esistono diversi ruoli. Alcuni richiedono quasi solamente competenze informatiche, in attività di ricerca sui vari hardware e software; altri, invece, affrontano tematiche organizzative, analizzando i problemi dei flussi informativi delle varie aree aziendali e pianificando la rete di conoscenze necessaria. Il ruolo del sistemista, come quello dell’analista-programmatore, è quindi stimolante quando si opera in aree innovative, sia in termini di linguaggi e strumenti informatici, sia in termini di strategie aziendali. I ruoli oggi in crescita sono quelli di project manager, in cui bisogna unire le competenze tecniche con quelle organizzative, di conduzione di un team di lavoro e di gestione di un cliente.

 

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012

La funzione Relazioni esterne o Communication è molto ambita in quanto rappresenta una porta d’ingresso in azienda per chi ha una formazione umanistica e vuole inserirsi nel mondo produttivo senza sacrificare quel “tocco di classico” che ha acquisito. È però anche ostica e rischiosa professionalmente, perché si tratta di una funzione costituita da strutture molto snelle in cui, sovente, il lavoro di qualità è curato in gran parte in prima persona dal “capo”. Inoltre, l’esperienza nelle Relazioni Esterne è forse più funzionale a una crescita successiva in agenzie specializzate o nel giornalismo, che a una carriera tutta aziendale (sono però anche possibili sbocchi interessanti nel marketing). Spesso le aziende preferiscono assumere personale già esperto, trattandosi di un settore molto delicato e con scarsa “scuola” all’interno. Le Relazioni Esterne hanno di solito un’area che segue i rapporti con la stampa, i media e gli enti pubblici, e un’altra area che promuove l’immagine dell’azienda presso i consumatori attraverso sponsorizzazioni o manifestazioni pubbliche, nonché attraverso la predisposizione e supervisione di campagne promozionali e pubblicitarie. Queste ultime, a volte, sono curate direttamente dalle Relazioni Esterne, ma più spesso da agenzie specializzate, in accordo con le funzioni del marketing.
Nell’area Relazioni esterne, il titolo di studio che avvicina al settore è la laurea in Scienze della comunicazione o in Relazioni pubbliche. Oggi, però,  per gestire la comunicazione in maniera efficace, è importante saper maneggiare anche i social network.

Fonte: “Agenda del laureato”, Rosa, G.B. (a cura di); ACTL (Associazione per la Cultura e il Tempo Libero), 2012